MOLDOVA : ECONOMIA – AGRICOLTURA – INVESTIMENTI

La Moldova (o Moldavia) è un piccolo Stato indipendente dell’Europa racchiuso tra la Romania e l’Ucraina. Ha circa 3.728.353 abitanti. Già facente parte dell’Unione Sovietica, è indipendente dal 1991. La capitale è Chisinau. (663.400 abitanti al 01.01.2010). La Moldova è una repubblica parlamentare e dall’indipendenza la Moldova è ufficialmente uno Stato neutrale. La lingua ufficiale e maggioritaria sancita dalla costituzione è il moldavo, di ceppo neo-latino, variante della lingua rumena. Il nome italiano di questo Paese è Moldavia. Tale nome appare ai Moldavi molto simile alla denominazione russa, per questo essi preferirebbero veder usato il nome Moldova, come nella lingua locale. Ciò ha fatto sì che oggi in italiano siano usate entrambe le varianti.

Economia e Società

La Moldova è un paese agricolo – industriale. L’agricoltura e l’industria contribuiscono con il 37% alla formazione del Prodotto Interno Lordo. L’industria è concentrata in particolare alla lavorazione della materia prima agricola, in più è rappresentata dall’industria leggera, dalla lavorazione del legno e dalla costruzione delle macchine e attrezzature. Però l’economia dipende per larga parte dall’agricoltura e dai suoi prodotti: frutta, verdura, vino e tabacco; scarse sono le materie prime. La Moldova deve quindi importare, principalmente dalla Russia, petrolio, carbone e gas naturale. Questa mancanza di materie prime ha portato ad un rapido declino della produzione e quindi dell’economia dopo il distacco dall’Unione Sovietica nel 1991. Per realizzare un piano di liberalizzazioni economiche, la Moldova ha introdotto una nuova moneta convertibile, il leu (dal 29 novembre 1993), ha liberalizzato tutte le tariffe, ha smesso di accordare privilegi fiscali alle aziende di stato, ha privatizzato i terreni, ha rimosso ogni controllo statale alle esportazioni e ha liberalizzato i tassi d’interesse. Le riforme economiche in Moldova sono sostenute dalle organizzazioni economiche e finanziarie internazionali.

Cominciando dal 1992, quando Moldova ha aderito al Fondo Monetario Internazionale, alla Banca Mondiale e alla BERS ha beneficiato di tanti investimenti da parte di strutture finanziarie e bancarie internazionali e di alcuni Stati come Romania, Russia, USA, Italia, Germania, Giappone ed altri, promuovendo la crescita economica del paese. Dall’anno 2000 si è assistito ad una costante crescita. Questo ha portato ad ottenere significativi progressi dal punto di vista della stabilizzazione economica e finanziaria. Il paese ha inoltre avviato molte riforme strutturali ed istituzionali indispensabili per l’efficiente funzionamento di un’economia di mercato.

Agricoltura

Il settore agricolo ha rilevanza strategica per l’economia moldava con una incidenza del 10% nella formazione del Prodotto interno lordo e con l’impiego del 33% della forza lavoro del paese. I prodotti agricoli rappresentano il 40% del valore delle esportazioni (in particolare prodotti enologici ed ortofrutticoli).

Il settore è caratterizzato da una elevata parcellizzazione del terreno – conseguenza delle riforme agrarie degli anni ’90 (il 60% della produzione agricola proviene da lotti di non più di 10 ettari).

Investire in Moldova

Dal punto di vista pratico, le buone ragioni per investire in Moldova sono davvero tante: ambientali, fiscali, economiche, logistiche, ma principalmente puntando sulle risorse umane. Un Paese straniero rappresenta, pur sempre, qualche disagio, a partire dalla lingua, specialmente per chi va a lavorare per la prima volta lontano da casa. Sapere, quindi, di trovare gente cordiale e disponibile, moderna e aperta ai rapporti, con abitudini del tutto simili alle nostre, ma meno ‘violentata dal progresso’: gente, insomma, ancora non inaridita dalla modernità e dalla globalizzazione, non può che rassicurare e far piacere. I giovani moldavi sono ben preparati, ferrati nelle nuove tecnologie, forti di una non comune capacità di adattamento, pronti a lavorare a ritmi serrati. Ma l’aspetto umano non sminuisce le altre ragioni e, prima fra tutte, la possibilità di realizzare dei manufatti a prezzi fortemente concorrenziali nei confronti di buona parte dei Paesi in via di sviluppo. La particolare situazione economica della Moldova fa si che la retribuzione media di un operaio sia oggi molto contenuta, seppure a fronte di una grande capacita e professionalità. Il basso costo del lavoro, come rammenta Gianmauro Nigretti, si rivelerà il volano di un boom economico che abbiamo già visto realizzarsi in altre parti del mondo.

Moldova: porta di un immenso mercato

Importante il fatto che c’è un immenso mercato, rappresentato da tutti quei Paesi che facevano parte dell’’Unione Sovietica e che oggi hanno necessità di un po’’ di tutto. Ebbene, un accordo già operativo consente il libero scambio delle merci (quindi senza alcuna barriera doganale) fra la Moldova e tutti gli Stati Indipendenti della ex U.R.S.S. La Repubblica Moldova diventa, cosi, una porta privilegiata per accedere al mercato dei Paesi dell’’Est, per la maggior parte orientati ormai verso un consumismo di tipo occidentale che procederà di pari passo con il benessere interno. La Moldova, quindi, è da considerare come base operativa decentrata ad Est: un ponte lanciato verso i nuovi mercati di sbocco rappresentati dalla C.S.I. (Comunità di Stati Indipendenti) a partire dalla Russia.

Anche lo Studio Sherman Nigretti concorda con il fatto che Tra le maggiori opportunità di sviluppo è la prossimità geografica con i paesi dell’Unione Europea che hanno una elevata richiesta di prodotti alimentari di alta qualità. Al fine di sfruttare appieno le potenzialità del settore agroalimentare moldavo e sostenere le iniziative di questo Governo per incrementare la competitività della produzione sono necessari investimenti ed assistenza tecnica dall’estero. Sono altresì cruciali gli sforzi della Moldova per aumentare gli standard qualitativi, per applicare all’agricoltura moderni sistemi di management, e per allineare la normativa a quella dei Paesi dell’Unione.

Moldova: la vocazione europea.

La Moldova aspira a far parte dell’’Europa, un desiderio che ha alla base la chiara ‘vocazione’ europea di questa giovane Repubblica. E, un po’’ Europa, lo è già, a ben guardare la sua posizione geografica, la sua storia, le sue tradizioni e la sua cultura. L’’integrazione nell’ Unione Europea rappresenterebbe, per la Moldova, una condizione ed un traguardo importanti per garantire al suo interno la stabilità economica, la sicurezza ed il progresso dei suoi cittadini.

Fin dai primi anni della sua indipendenza, la Moldova ha intrapreso il cammino verso l’’economia di mercato. Ora, in seguito agli accordi stipulati di recente fra la Russia e la NATO, la via dell’’integrazione europea diventa certamente più agevole. La Repubblica Moldova, dal canto suo, fa di tutto per essere presente in tutte le strutture della cooperazione europea: fa già parte, con tutti i diritti, dell’’OSCE (L’’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione Economica), del Consiglio d’’Europa, della Commissione Economica ONU per l’’Europa, e di tanti altri importanti organismi politici mondiali.

Vi è necessità di sviluppare i sistemi di irrigazione, la tecnologia ed il “know-how” nel marketing, nonché il sistema di filiera per rilanciare lo sviluppo del settore ed incrementare i livelli di produttività.